Traduco con gratitudine un articolo di Yehuda Shurpin da Chabad.Org del 3/1/2023, che è parte di “Ask Rabbi Y.”  una rubrica settimanale con interessanti domande e risposte che arricchiscono la nostra conoscenza. Da ragazza avevo il sogno di diventare traduttrice, ecco quindi che adopero questa mia passione per continuare a studiare dalle fonti in Inglese.  

” Tecnicamente, il pasto di Shabbat e Yom Tov  può iniziare con un qualunque paio di pani kosher. Anzi, la parola Challah semplicemente significa proprio ‘forma di pane’ in Ebraico.  Comunque, la lunga tradizione ebraica vuole che questo pane sia intrecciato.

I Dodici Pani del Tempio

Nell’inno che cantiamo spesso durante il pasto di Shabbat, composto dal grande mistico Rav Yitzchak Luria, conosciuto come Arizal, leggiamo:

‘Possa la Shechinà (Divina Presenza) essere attorniata dai sei pani su ogni parte (del tavolo); e possano essi corrispondere alle due schiere di sei pani e agli altri oggetti del sacro Tempio …’

In altre parole, noi stiamo pregando che i nostri 12 pani di challah rievochino i 12 pani simbolici che erano posti sul tavolo (Shulchan) nel Tempio sacro di Gerusalemme.

Alcuni arrivano a porre 12 pani sulla loro tavola di Shabbat, oppure usano una challah multipla fatta di 12 piccoli pani facilmente separabili. Ma la maggior parte di noi ha solo 2 pani – quindi come arriviamo al numero 12?

Il pane challah è generalmente oblungo, somigliante alla lettera ebraica vav, che ha il valore numerico di 6, cosi che le due forme di pane equivalgono a 12. Molti anche intrecciano ciascuna challah con 6 ciocche, cosi portando il valore a 12.

Siccome i 12 pani simbolici nel Tempio erano rinnovati ogni settimana a Shabbat, la tradizione di usare challot oblunghe o intrecciate appartiene a Shabbat, mentre durante le festività ci sono altre diverse usanze. Per esempio, durante le feste del Capodanno, preferiamo la challah rotonda. (Nella foto qui le mie challot oblunghe e nella foto grande un particolare della challah Magein David che feci per Yom Ha’atzmaut ndr) 

Generalmente mangiamo il pane o con i latticini o con la carne, quindi la Legge ebraica vieta di introdurre nell’impasto del pane ingredienti relativi a latticini o carne, come precauzione. Questo vale persino se una persona ha in programma di mangiare pane al latte con latticini o pane con carne animale con cibi di carne, poichè potrebbero rimanere degli avanzi.        Tuttavia ci sono eccezioni: è permesso mischiare all’impasto del pane ingredienti di latticini o di carne se  a) i pani sono molto piccoli e non c’è possibilità che avanzino, o  b) i pani sono modellati in una forma peculiare che sarà immediatamente riconosciuta come latte o carne.

Poichè la challah di Shabbat veniva regolarmente cotta nel forno insieme alla carne ( e talvolta persino insaporita da grasso animale), gli Ebrei la intrecciavano cosi che fosse visivamente diversa dal pane parve, cioè neutro, che può essere mangiato sia con latticini che con carne.  Ma siccome è diventata tradizione di intrecciare la challah parve di Shabbat, il fare la treccia non è più una soluzione per cuocere una challah alla carne!

I Saggi spiegano che il pranzo di Shabbat è più importante della cena di Shabbat del Venerdì sera: quindi alcuni hanno l’usanza di santificare la challah intrecciata solo al pranzo del Sabato per onorarlo con questa forma speciale di pane.

Ci sono Ebrei che non intrecciano la challah ma la modellano in pani rettangolari, che ricordano la lettera vav nel nome di D., יהוה. Come spiegano i mistici, il piccolo pezzo di challah che tagliamo per primo dopo l’ Hamotzi simboleggia la piccola lettera yud, mentre le nostre due mani a cinque dita ciascuna che tengono la challah corrispondono alle due heis (ognuna numericamente valevole 5), che completano il tetragramma.

Onorando Shabbat, possiamo noi meritare il Grande Shabbat quando verrà il Messia!”

 

 

 

WhatsApp
Send via WhatsApp

Consenso ai cookie con Real Cookie Banner